mercoledì 6 novembre 2013

MOSTRA NAZIONALE DEGLI "EX LIBRIS MASSONICI"


8/23 novembre 2013, Livorno – Roma

Nati per dare alla proprietà del libro un maggiore decoro e una marcata possibilità di distinzione rendendone così più difficile anche il furto, gli ex libris hanno conosciuto nei secoli una straordinaria evoluzione, diventando un’opera d’arte a se, indipendente dal loro utilizzo primario e dunque un ricercato oggetto da collezione.

Oltre cento ex libris massonici di proprietà del Museo Storico della Gran Loggia d’Italia, saranno esposti dall’8 novembre a Livorno negli spazi della Galleria d’Arte “Goldoni” in una delle rare mostre organizzate in Italia e dedicate a questi “cartellini da libro”.

“Sarà un’occasione” - dice Luigi Pruneti, Gran Maestro dell’Obbedienza Massonica di Piazza del Gesù Palazzo Vitelleschi – “per ricostruire il percorso artistico e storico della grafica e delle tecniche, fino alle più moderne, utilizzate nel tempo per la realizzazione degli ex libris; la mostra di Livorno – aggiunge il Prof. Pruneti – ci darà anche l’opportunità di rivisitare la simbologia esoterica e il rapporto tra gli artisti che realizzano gli ex libri, i loro committenti e la cornice culturale di riferimento che quest’ultimi esprimono attraverso i propri ex libris”.

Il mondo degli ex libris, caratterizzati da iscrizioni manoscritte, sonetti, incisioni di simboli con forti richiami all’alchimia, specie negli gli ex libris massonici, sta completando un processo che li ha visti trasformarsi da piccola grafica applicata a grafica artistica, impegnando, in particolare nel XIX secolo pittori e incisori già di fama, per ritrovare, andando ancora a ritroso nel tempo addirittura il massimo esponente della pittura tedesca rinascimentale, Albrecht Dürer, autore di pregiati “foglietti”.

E’ tuttavia il Novecento a segnare la svolta per l’ex libris che, pensato per “servire” il libro diventa proprio in quel periodo, grazie anche alla progressiva diffusione della stampa, un oggetto alla moda e un’opera d’arte a sé. “La Borghesia – racconta la curatrice della mostra Annalisa Santini - chiese agli artisti l’utilizzo dei simboli come contraltare agli stemmi della nobiltà; i committenti divennero ben presto esigenti e i collezionisti crearono una fitta rete di scambi portando a una nuova concezione di questo piccolo foglio: non più un semplice attestato di proprietà, ma una stampa d’arte con una sua valutazione e un proprio grado di rarità”. Da allora non vennero più rispettati i canoni classici di dimensioni o di grafica e fu inserito il colore nella stampa, mentre l’evoluzione formale e semantica degli ex libris - così come ogni creazione artistica - continua ad andare di pari passo con i tempi seguendone, con attenzione e sensibilità i percorsi artistici. Un’evoluzione questa che ha fortemente spinto nell’ultimo secolo il collezionismo internazionale e che ha visto la nascita di associazioni impegnate ad intensificare gli scambi e a incentivare la produzione degli ex libris.

Alla mostra di Livorno sarà così possibile vedere gli ex libris di artisti contemporanei, un’acquaforte del fiorentino Leonardo Scarfò, classe 1974 oppure, le opere di personalità che segnarono la storia dell’arte e della cultura italiana dell’800. E’ il caso del livornese Giovanni Targioni Tozzetti discendente della stessa nobile famiglia fiorentina, amico e librettista di Paolo Mascagni con il quale collaborò alla scrittura de La Cavalleria Rusticana.

E’ Giovanni Targioni Tozzetti, che si firma GTT, l’autore di un ex libris che per la simbologia che raffigura ha una valenza storica estremamente importante; oltre infatti ai simboli della tradizione massonica vi è disegnata una finestra aperta sulla vista del Carro dell’Orsa Maggiore e una colomba che tiene nel becco un rametto di ulivo, accanto, un cartiglio recita: “Si Spiritus pro nobis, quis contra nos?”. Un’immagine molto simile al labaro della Reggenza del Carnaro disegnato da Gabriele D’Annunzio che proprio durante il periodo fiumano fu insignito del 33° grado del Rito Scozzese Antico e Accettato da una delegazione dell’Obbedienza Massonica di Piazza del Gesù.

In mostra a Livorno anche l’ex libris di Ettore Petrolini che egli stesso disegnò mostrandosi come una maschera teatrale che interpreta e ricopre la sua funzione primaria, incollato in un libro a indicarne il suo proprietario. Ettore Petrolini, uno dei massimi esponenti del Teatro di varietà, attore, scrittore e drammaturgo, fu iniziato alla massoneria nel 1923; un passaggio breve il suo a causa dell’imminente messa al bando della massoneria da parte del regime fascista.

Tra gli ex libris in mostra da segnalare quello realizzato dal celebre pittore Giulio Cisari, l’artista comasco noto anche per aver caratterizzato negli anni venti e trenta la produzione grafica della casa editrice Mondadori e delle edizioni Ricordi; gli ex libris di Adolfo Ruiz Casamitjana, architetto catalano protagonista insieme ad Antonio Gaudì dello sviluppo dell’Art Noveau o quelli di Remo Wolf, uno dei più noti pittori e incisori di ex libris italiani di fama internazionale.

Se da una parte ci sono gli artisti e gli incisori impegnati in queste piccole opere d’arte, dall’altra dominano i committenti che negli ex libris raccontano se stessi e la propria appartenenza all’Obbedienza Massonica. Uno su tutti è stato Remo Palmirani, noto e apprezzato medico bolognese autentico estimatore di ex libris tanto da diventarne collezionista e autore di numerose pubblicazioni dedicate alla materia. Suo l’ex libris scelto in copertina per il catalogo della mostra, eseguito dall’argentino Mauricio Schvarzman; un’opera che fa riferimento alla più famosa leggenda massonica: la morte di Hiram, l’architetto che progettò ed eseguì il Tempio di Salomone raffigurato al centro dell’ex libris.

Hiram fu ucciso da tre cattivi compagni che con la violenza volevano estorcere al Maestro i segreti dell’arte. Ma questi preferì la morte invece di tradire il segreto cosicché lo uccisero colpendolo con la squadra, il regolo e il maglietto. Un ex libris che simboleggia il tradimento, la profanità risorgente e dunque il sacrificio del Maestro. Tra gli altri elementi della linoleografia di Schvarzmman, un’acacia che chiude la strada al primo dei tre personaggi che trasportano le spoglie di Hiram, come a dirgli che il cammino è finito e che è giunto alla meta; poi la Stella con inscritta la G raffigurata fra Squadra e Compasso sotto il Sole radiante a rappresentare la rinascita della Parola simboleggiata da Hiram; e infine il verde quale colore dominante, simbolo della la vita dopo la morte.

Con l’obiettivo di sostenere in particolar modo nei giovani artisti italiani la realizzazione di ex libris, la Gran Loggia d’Italia ha indetto un concorso nazionale. Le opere dei venti finalisti saranno in mostra a Livorno, mentre la premiazione del vincitore si svolgerà a Roma il 23 Novembre nella sede del Museo Storico dell’Obbedienza di Piazza del Gesù, che per l’occasione resterà aperto al pubblico per l’intero fine settimana.

Roma, 4 novembre 2013

Fonte: GLDI